Questo post ha lo scopo di consigliarvi uno dei libri più belli in assoluto che parlano di musica: 31 canzoni di Nick Hornby.
Forse vi ricorderete di lui per film tratti dai suoi libri come About a Boy, Febbre a '90 e soprattutto Alta Fedeltà...
Ma torniamo al nostro libro.
Dicevo, 31 canzoni è uno dei libri più belli in assoluto che parlano di musica e ad esser più precisi parla di canzoni e ad esser ancora più precisi descrive 31 canzoni che in qualche modo hanno avuto un significato per lui. E sin qui non ci sarebbe nulla di particolamente eclatante da renderlo uno dei libri più belli in assoluto, lui ha le sue 31 canzoni, io ho le mie, voi avete le vostre, son bravi tutti a scrivere un libro che parli delle proprie canzoni; a chi può interessare una cosa del genere, tra l'altro con la possibilità che tra quelle canzoni ci siano delle canzoni di merda (e ci sono)?
La cosa soprendente del libro è che nel descrivere le sue canzoni, sta descrivendo anche le vostre canzoni.
Come è possibile?
Nel modo in cui mi ha permesso di rispondere alle sue 31 canzoni con le mie 13 canzoni.
1) The View - Superstar Tradesman
Ricordo esattamente il momento e il punto esatto in cui mi sono innamorato di questa canzone: una calda mattinata di aprile in questo preciso punto su google maps. Mi trovavo in Polonia da ormai tre mesi e l'assenza di una chitarra si faceva sentire. Così ho deciso di cercare una chitarra
In un negozio ho trovato una chitarra classica e, appena tornato nella mia casa polacca, mi son messo a suonare la canzone dei View che ormai era in loop nella mia testa tutta la giornata.
All'inizio, quando ho deciso di scrivere un breve libro sulle canzoni che amo, credevo che i miei scritti fossero stati pieni di collegamenti spazio temporali diretti come questo. Invece no. [...] E quando ci ho pensato su, chiedendomi perché così poche delle canzoni a cui tenevo mi suggerissero associazioni di idee e di emozioni, la risposta è stata ovvia: se ti piace una canzone, e ti piace abbastanza perché ti accompagni nelle varie fasi della tua vita, ogni ricordo specifico viene cancellato dall'uso.
Adesso quella chitarra è seppellita da qualche parte assieme al mio passato.
2) Beatles - Hey Jude
Ma a volte, molto raramente, canzoni, libri, film, quadri e foto sono l'espressione perfetta di te stesso. E questo non dipende necessariamente dalle parole o dalle immagini; il legame è molto meno diretto e più complesso. [...] Si tratta di un processo simile all'innamoramento. Non è detto che si scelga la persona migliore o la più intelligente o la più bella: c'è dell'altro sotto.
3) Fools Garden - Lemon Tree
Secondo una teoria di Dave Eggers, ascoltiamo e riascoltiamo canzoni - quelli di noi che lo fanno, almeno - perché dobbiamo "risolverle". E' vero che nei primi approcci e nella fase del corteggiamento di una nuova canzone si passa attraverso una specie di confusione mentale.
4) Vaccines - If You Wanna
Perciò, secondo me, imparare ad apprezzare canzoni – country, soul e folk, ballate cantate da donne e accompagnate col pianoforte o la viola o qualche altro cavolo di arnese, canzoni con armonie e titoli tipo Carey (o Blue, perché chi è che, in possesso di due orecchie funzionanti, non ama Blue?) – non ha a che fare con la crescita, ma con l’acquisizione di un sicuro gusto musicale e la capacità di giudicare da sé. [...] Poi, quando hai imparato, diventi pigro nel giudicare, e timoroso tanto quanto lo eri a quattordici anni. Come fai a sapere se un CD è valido? Cerchi tracce di buon gusto, ecco come.
5) Fanfarlo - Comets
Cerco di non credere in Dio, chiaro, ma a volte accadono cose nella musica, nelle canzoni, che mi lasciano di stucco, mi fanno voltare di scatto. [...] Intendo solo dire che in alcuni momenti musicali da brividi lungo la schiena – e voi avrete inevitabilmente i vostri – diventa difficile rimanere dei razionalisti (difficoltà che non trovo ascoltando musica religiosa per quanto bella possa essere). Imbrogliano, quei compositori. Lo invitano ammiccandogli. Ma Lui non abboccherà. Credo che abbia abbastanza amor proprio da starsene alla larga.
6) Frank Turner - The Outdoor Type
Io pensavo (ero uno snob della musica ancor prima di saperne qualcosa) che le cover fossero roba poco genuina, di seconda scelta, e che solo gli originali contassero, ma poi, andando a verificare gli originali, scoprivo con stupore che molto spesso lui li aveva migliorati.
Se vi siete persi i miei post sulle cover, potete trovarli qui e qui.
7) Oasis - Wonderwall
Cosa deve essere stato ascoltare Like a Rolling Stone nel 1966, a diciannove o vent’anni? Mi capitò con White Riot e Anarchy in the UK nel 1976: avevo diciannove anni, e l’enorme potenza che quei dischi avevano allora ormai è andata quasi del tutto perduta. [...] a capire cosa deve essere stato sentire quella grande musica sparata fuori dalla radio quando non te l’aspettavi e nemmeno ti aspettavi di poter sentire qualcosa del genere.
8) Bob Marley - Three Little Birds
È importante che di tanto in tanto, o anche spesso, i libri ci deprimano, i film ci mettano alla prova, i dipinti ci lascino scioccati e magari la musica interdetti. Ma è proprio necessario che lo facciano sempre? Ogni tanto non possono consolarci, sollevarci, ispirarci, commuoverci e rallegrarci? Per favore! Solo ogni tanto, quando abbiamo avuto una giornata proprio di merda.
9) Lumineers - Ho Hey
Ce ne stiamo seduti nel mio giardino una calda sera d’estate, a mangiare pollo alla griglia e ad ascoltare Todd Rundgren, quando di colpo un amico si lancia in una tirata sul pop. La sua tesi, se ho capito bene, era la seguente: il pop è merda perché le parole sono merda, poesiole patetiche e adolescenziali, non veri testi, e quindi, se è tutta merda, tanto vale darsi a una musica che abbia uno scopo e nessuna pretesa, ragion per cui lui ascolta solo house music. La house non si cura tanto delle parole, e ha una finalità diretta, ovvero farti ballare quando sei fatto come una pigna.Questo, secondo me, è come dire che siccome nella maggior parte dei ristoranti si mangia male, uno dovrebbe smettere di andare a cercarne di buoni e consumare ogni pasto da McDonald’s.
10) Panic at the Disco - Northern Downpour
I pop snob sono soliti pensare che le loro band preferite siano vittime di un’ingiustizia, che i loro fallimenti siano la testimonianza di un mondo privo di gusto, ignorante e senza orecchio per la musica, ma la verità è che sono tutti gruppi troppo tranquilli, anonimi, esteticamente brutti, eccessivamente raffinati e hanno trascorso troppo tempo ad ascoltare Chris Bell o i Replacements oppure Bill Evans invece di agghindarsi, drogarsi, truccarsi e farsela con le quattordicenni.
11) The Smiths - There is a light that never goes out
Fu come scoprire uno scrittore; ma se è normale scoprire nuovi libri per tutto il corso della vita, è raro, da adulti, incappare per la prima volta in grandi artisti pop dotati di un buon repertorio: spesso è il pregiudizio piuttosto che l’ignoranza a impedirci di conoscerli, e il pregiudizio è più difficile da superare (o meglio, molto più divertente da conservare). [...] E benché non avessi mai sentito le sue canzoni, davo per scontato che fossero scialbe, meditabonde, sentimentali; insomma, mi aspettavo che avessero i difetti ma non i pregi del loro essere americane.Tranquilli, lo so benissimo che gli Smiths sono inglesi...
12) Rufus Wainwright - One Man Guy
Questa è una delle 31 canzoni di Nick Hornby, solo che per lui è quella che per me è Comets dei Fanfarlo.
La tua vecchia musica non può sostenerti per tutta la vita, non se sei uno che la ascolta ogni giorno, a ogni occasione. È necessario ricevere input, perché il pop è fatto di freschezza, ha bisogno delle Nelly Furtado e dell’indimenticabile traccia numero quattro di un gruppo d’esordio che hai scoperto per caso guardando un programma TV a notte fonda. Magari non sarà neanche paragonabile ai brani raccolti in Pet Sounds o Blonde on Blonde o What’s Going On, ma quand’è stata l’ultima volta che hai messo su Pet Sounds?
13) Nirvana - Where did you sleep last night?
Se c'è una cosa che ha rafforzato il mio amore per la musica è stato il poterla suonare.
Suonarla con gli amici, suonarla dal vivo in un locale, suonarla dal vivo in un locale sulla spiaggia, suonarla in un cd per un'amica, suonarla in un cd per un'amica che a distanza di 10 anni ti manda la foto di quel cd, suonarla di notte nel silenzio dell'università il tuo ultimo giorno, suonarla per una ragazza sino ad odiarla prima la canzone e poi la ragazza, suonarla assieme a due ragazze in un auditorium ad Amburgo mentre passavi di lì per caso, suonarla in un locale a Varsavia, suonarla per la tua ragazza, suonarla assieme alla tua ragazza.
Uno dei più bei album live e una delle più belle suonate che ho fatto si son chiusi con Where did you sleep last night.
Fu uno di quei rari momenti – miracolosi nel contesto di uno spettacolo rock – in cui provi gratitudine per la musica che conosci e per quella che devi ancora sentire, per i libri che hai letto e per quelli che leggerai, forse addirittura per la vita che vivi. Non si può avere di più per venticinque sterline (restauro della cappella compreso). E anche se sarebbe troppo aspettarsi che certe epifanie avvengano regolarmente, mi sembra comunque che valga la pena di sperarci.
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