mercoledì 11 luglio 2018

Goodreads & Badreads Capitolo II

Se vi siete persi la prima puntata, la potete trovare qui.

La vita di un pendolare è caratterizzata da una serie di tempi morti dovuti al viaggio casa-lavoro. Ognuno può occupare questi tempi morti come meglio crede: può urlare insulti verso tutti perché il treno è in ritardo (spoiler: urlare che il treno è in ritardo non lo fa arrivare in orario), mandare immagini del buongiorno da ritardati su whatsapp ai propri contatti (visto oggi), giocare a candy crush saga ad alto volume, socializzare o leggere.



Per chi, come me, ha scelto l'opzione lettura, ecco altri 12 libri, uno per ogni mese, sempre con la solita presenza del libro di merda (questa volta ce ne sono due).


1) Kazuo Ishiguro - Quel che resta del giorno
Se, come me, non sapevate chi fosse Kazuo Ishiguro sino a quando non gli hanno dato il Nobel, vi consiglio di partire da questo libro.
Ambientato in Inghilterra negli anni '50, è la storia di un maggiordomo che dopo aver passato tutta la vita a lavorare ininterrottamente, si prende una vacanza e attraversa l'Inghilterra per andare a trovare una persona che ha svolto un importante ruolo nel suo passato. Il lungo viaggio è l'occasione per ripercorrere la sua vita e il rapporto di fedeltà nei confronti del suo padrone, al punto di difenderlo anche quando quest'ultimo ha appoggiato il nazismo.
Come dice Max "l'importante è il viaggio, non dove andrò".

2) William Golding - Il signore delle mosche
Dei bambini si ritrovano dispersi in un'isola deserta e provano a creare una società o a scegliere le canzoni da provare in saletta, adesso non ricordo bene. Ci riusciranno o finiranno col cercare di ammazzarsi tra di loro? Libro molto bello che ha dato spunto a un film e soprattutto a una puntata dei Simpsons.



3) Ernest Cline - Ready Player One
Una bella storia anche se poco originale, con personaggi già visti ma ricca di riferimenti alla cultura degli anni '80, fanno di Ready Player One un bel libro, esattamente come fanno di Stranger Things una bella serie TV?
La risposta è sì.
La storia è abbastanza semplice: siamo in un futuro in cui la vita delle persone si svolge praticamente su una piattaforma online, una via di mezzo tra Facebook e quella cagata di Avatar, chiamata second life Oasis.
Il fondatore di Oasis muore e lascia in eredità tutto quanto il mondo virtuale al primo stronzo che riesce a trovare delle chiavi nascoste da lui in Oasis. Da qui parte l'eterna lotta tra il protagonista e i suoi amici prima virtuali e poi reali, e una società senza scrupoli che vuole impossessarsi di Oasis; la netta distinzione tra buoni e cattivi qui è, come le migliori storie degli anni '80, abbastanza evidente.
Peccato per la banalissima morale su quanto è bella la vita reale rispetto a quella virtuale che è esattamente come lamentarsi su internet che la gente passa troppo tempo su internet.

4) Herman Hesse - Siddartha
Per leggere questo libro ci ho messo 13 anni e, considerando che è un libro di 170 pagine con 30 righe per pagina, ho letto più o meno una riga al giorno.
Vi sto dicendo quindi che è un libro palloso e pesantissimo, un polpettone filosofico/religioso?
"Al contrario!" direbbe Fede.
Il libro l'avrò ripreso più e più volte ma sempre con lo spirito sbagliato, proprio perché ero convinto di leggere un libro pallosissimo; ma, una volta che l'ho iniziato sul serio, l'ho divorato in un giorno.
E' la storia di Siddharta, un giovane indiano che cerca la sua strada in vari modi: dalla formazione rigido religiosa al sesso droga e rock'n'roll (o una cosa del genere, non ne sono sicuro).

5) Don DeLillo - Zero K

Girando un po' su internet De Lillo viene definito tra i quattro più grandi scrittori del '900, scrittori che adoro come Palahniuk, Welsh e Foster Wallace vengono spesso associati al suo stile...
Cazzo, come è possibile che me lo sia lasciato sfuggire, ha tutti gli ingredienti per essere il mio autore preferito di sempre?
Salto Underworld che non sono ancora pronto per 1000 pagine; proviamo col più recente Zero K.
A questo punto dovrebbe partire una pseudo recensione, solo che...ho solo un vago ricordo del fastidio che ho provato a leggerlo.
La storia dovrebbe essere un modo per affrontare il tema dell'immortalità da un punto di vista filosofico e pseudofantascientifico, ma è di una palla mostruosa e a volte ci si perde tra le inutili descrizioni e tra gli ancora più inutili dialoghi, discussioni fintoscientifiche e etiche che aggiungono noia alla noia.
Il protagonista è figlio di un uomo ricco il quale, assieme alla sua seconda moglie crea un centro tecnologico nascosto da qualche parte nel deserto per provare a congelare il corpi e soprattutto le coscienze delle persone in modo da garantire l'immortalità alla propria anima.
Ah, il libro dovrebbe anche essere una satira nei confronti delle sette e del lavaggio del cervello che fanno alle persone, ma la setta della Noia mi ha fatto il lavaggio del cervello e quindi quest'ultima cosa me la sono persa.

6) Herman Koch - La Cena
Due coppie si ritrovano a cena per provare a risolvere un problema: i loro figli hanno ucciso una vagabonda e il video è comparso in rete. Uno dei due genitori è un politico candidato sindaco, il protagonista è il fratello che vive con lui un rapporto di competizione/odio. A parte la trama e lo strutturare i capitoli seguendo le varie portate della cena, sono interessanti e divertenti le divagazioni del protagonista.
Di lui ho letto un altro bel libro che vi consiglio, "Il Fosso" quindi a questo punto, segnatevi direttamente l'autore perché le storie sono interessanti e lui è molto bravo a descrivere in modo divertente situazioni, riflessioni, nevrosi comuni a tutti.
Non è l'unico esempio di autore bravo in questo tipo di descrizioni: David Foster Wallace è un altro, Nick Hornby un altro ancora, Francesco Piccolo invece prova a farci un libro solo su quello ma con dei risultati imbarazzanti e fastidiosi.

7) Agassi - Open
Se state cercando un libro autocelebrativo di un campione dello sport, di un buono (lui) contro i cattivi (allenatori, compagni di squadra, presidenti), in cui l'autore si fa le domande da solo, allora "una porta del cielo" di Baggio è quello che fa per voi.
Se invece state cercando altro, magari una bella storia che parli di un rapporto di amore/odio di un ragazzo che, suo malgrado, si trova ad essere particolarmente dotato nel giocare a tennis, e questo suo dono (o maledizione a seconda dei punti di vista) lo seguirà per tutta la sua carriera, trasformandolo in un uno dei tennisti più forti della storia, vi consiglio la più bella autobiografia sportiva: Open di Andrè Agassi.

8) Stephen King - La scatola dei bottoni di Gwendy
Stephen King è lo scrittore di cui ho letto più libri quindi non potevo non recensirne almeno uno. Dal momento che queste recensioni sono di libri letti ultimamente e l'unico libro di Stephen King che ho letto nell'ultimo anno è La scatola dei bottoni di Gwendy, adesso vi beccate la recensione della scatola dei bottoni di Gwendy.
Per gli standard dell'autore è quasi un racconto (meno di 200 pagine), scorre molto velocemente ed è la storia di una ragazza insignificante vittima del bullo della scuola, una specie di Barb di Stranger Thing, che un giorno riceve da uno sconosciuto una scatola con dei bottoni che, una volta premuti, possono esaudire i suoi desideri; tutti i bottoni a parte quello rosso. Cosa succederà premendo quello rosso? E Gwendy lo premerà mai?

9) Nick Hornby - Alta Fedeltà
Quando ho letto 31 canzoni di Nick Hornby ho pensato "questo è il libro più bello che parla di musica". Poi ho letto Alta Fedeltà e ho pensato "questo è il libro più bello che parla di musica". E' la storia di un innamorato di musica (preso), 35enne (preso), fa la sua top5 per qualsiasi cosa (preso) proprietario di un negozio di dischi (questa mi manca).
Merita solo per l'inizio:
Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico:
1) Alison Ashworth
2) Penny Hardwick
3) Jackie Allen
4) Charlie Nicholson
5) Sarah Kendrew.
Ma solo perché non aveva ancora letto Zero K di De Lillo.

10) Francesco Piccolo: Momenti di trascurabile felicità
Questo libro può essere riassunto con la seconda parola del titolo. un libro "di"

MERDA

Ma può essere riassunto benissimo anche dalla terza parola del titolo.
Sono presenti una serie di situazioni, racconti buttati a cazzo, in cui l'autore, nel descrivere i suoi momenti di trascurabile felicità, vuole farsi portatore di momenti che valgono un po' per tutti; come se si aspettasse da chi legge, e quindi anche da me, i complimenti per quanto è intelligente e brillante. Il risultato è che invece risulta una persona che mi starebbe sul cazzo due minuti dopo averla conosciuta.
Per non parlare delle sue storie di vita vissuta che hanno la stessa attendibilità degli screenshot delle chat del signor distruggere (a proposito di persone che mi stanno sul cazzo).

Qualcuno su goodreads ha commentato:
[..]nonostante questo libro sia piccolo di formato e di pagine, e anche piccolo di qualità, pur nella sua brevità riesce ad annoiare, a far sbadigliare, a risultare ripetitivo e monotono.
Soprattutto, insulso.

Amen

11) Gabriel Garcia Marques - 100 anni di solitudine
Questo libro è presente su praticamente ogni lista dei libri da leggere almeno una volta nella vita.
Ma sulla stessa lista c'è l'Aleph di Borges, e conosciamo molto bene quella grande cagata.
Fortunatemente 100 anni di solitudine è invece un bel libro e racconta la storia di una famiglia di Macondo, un paesino immaginario dell'America Latina, in 100 anni di vita e 6 generazioni.
Armatevi di carta e penna perché è un casino ricordarsi i nomi dal momento che i figli maschi si chiamano o Aureliano o Arcadio e tenete bene traccia dell'albero genealogico.
Qui sotto una serie di domande che potrete porvi se non seguite i miei consigli:
  • Ma questo non era morto?
  • Di chi cazzo era figlio questo?
  • E questo quando è saltato fuori?
  • Ma non stava insieme a questa qui?
  • Quale degli Aureliani/Arcadi è questo qui?

12) Khaled Hosseini - Il cacciatore di aquiloni
Come tradizione, chiudo con il miglior libro della lista. A questo giro, è il cacciatore di acquiloni di Khaled Hosseini. Qui trovate una bella storia di amicizia, ma soprattutto, che è la cosa che mi è piaciuta di più del libro, c'è un bellissimo riappacificarsi misto a redenzione del protagonista nei confronti del passato lontano nel tempo e nello spazio.  
Nel raccontare la vita del protagonista, Hosseini, riesce a descrivere in parte la storia
dell'Afghanistan dagli anni 70, quando il protagonista è un bambino, sino al periodo post 11 settembre.
In definitiva, non solo una bellissima storia ma anche un modo per farsi un po' di
cultura su un paese e un popolo famoso, purtroppo, soprattutto per l'attentato alle torri
gemelle.
Dopo averlo letto mi ringrazierete.

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