Il seguente post tratta di eventi avvenuti poco più di
Forse è meglio rincominciare da capo.
Il seguente post tratta di eventi avvenuti poco meno di quattro mesi fa e ormai i ricordi sono mischiati alla leggenda, per cui molte delle cose che scrivo potrebbero non essere mai successe; ma, cosa più importante, il seguente post è scritto appositamente e dedicato ai miei compagni di viaggio che per questioni di privacy chiamerò Daniele e Matteo, a qualcuno che non è voluto venire e per questo motivo gli tocca questa qui, e a qualcun altro che al momento del viaggio non orbitava ancora nel mondo delle figate d'avanguardia che l'avrebbero portato a scoprire il suo potere; quindi, il seguente post è pieno di riferimenti che solo loro potrebbero capire, sempre che, nel mentre che sto scrivendo, non
Pronti?
Sì, ma non ti incazzare
- Solo l'uomo penitente potrà passare -
Il viaggio ha inizio a Verona ma solo per la prima notte visto che l'albergo costava poco anche se offriva i migliori servizi tipo lo svelto al posto del sapone e un ottimo piatto di
Ma a Verona ci ritorneremo più in là, la prima meta ufficiale del lungo viaggio è Venezia.
La prima tappa obbligata a Venezia è alla chiesa di San Barnaba che nessuno si inculerebbe se non fosse che è stata usata come ambientazione per il terzo e ultimo Indiana Jones.
L'archeologia |
(*) l'ho tolto ma sappiamo tutti che è vero
Il grande dilemma si è posto quando si è deciso se fermarci in un bar in piazza San Marco a gustarci dell'ottimo e soprattutto economico caffè...
...oppure mangiare il migliore tiramisù del mondo a I 3 mercanti.
Un tiramisù a mercante di figate |
Beh è ovvio che siamo andati dai tiramisù, mica siamo i soliti turisti idioti che vanno nel posto più caratteristico e poi si fanno spennare.
Invece sì, ma non questa volta, e in ogni caso a Verona ci ritorneremo più in là.
Ok Piazza San Marco, ok Ponte dei Sospiri, ok Vicoli, ok Ponte di Rialto, ma il punto più interessante di Venezia è il Punto
Bella Venezia ma col cazzo che restiamo lì a dormire. Prossima fermata: Trieste.
Se a Trieste avessi scattato più foto (forse non c'erano abbastanza cani da fotografare) o avessi scritto questo post qualche mese fa, potrei raccontarvi più cose che questa semplice lista a caso:
Tra le opzioni c'era la possibilità di trattenerci a Padova ma dato che c'ero già stato l'anno scorso l'abbiamo scartata. E sicuramente non nell'albergo dell'anno scorso con quel cazzo di Super Mario che doveva sistemare una perdita ma è arrivato in ritardo e ci ha messo una vita per riparare un tubo di merda. (Se state una notte in un albergo e c'è una perdita da qualche parte, fottetevene o passerete tutta la serata ad aspettare che arrivi qualcuno a ripararla).
Ancora una volta Verona scelta tattica per la notte e giusto in tempo per una lezione sulla storia della città (che palle) con slide (si legge slaide) e fornitura a vita di bottigliette d'acqua dal nostro b&b di fiducia.
Pernottamento a Verona e salto, il giorno seguente a Trento.
Trento vale la salita al Doss e il monumento a Dante dove si può osservare Minosse con la tipica espressione di chi si sta chiedendo che cosa c'è a Pistoia.
Serata a Verona giusto in tempo per subire una rapina a mano armata: l'osteria che prende il nome da un'opera di Shakespeare ma non posso dirvi quale.
Ristorante in centro, nome acchiappa turisti... ma non eravamo quelli che non si son fatti fregare in piaza San Marco? Alla fine devo dire che non si è mangiato malissimo, solo che usciti da lì avevamo ancora fame e 99 euro in meno(*).
*Appena qualcuno trova lo scontrino lo pubblico
E fu sera e fu mattina, ultimo giorno: giro a Verona.
Verona è il posto ideale per provare il nuovo dispositivo brevettato da tutti e tre (e infatti si è rotto praticamente subito), ma anche per vedere il vero e autentico balcone citato in un'opera di Shakespeare ma non posso dirvi quale.
Per entrare nel cortile dovete attraversare il muro del ritardo:
E per chiudere con classe, vista di Verona dal colle dedicato a Sara, la nostra ricercatrice preferita:
Per concludere: la felicità a volte è fare due tiri ad un pallone dopo sei bicchierini di vodka (e finire in coma), a volte è girare il nord Italia con due tra i più grandi runnatori e storatori di figate e a volte è scoprire il proprio destino con la ruota della fortuna.
Se a Trieste avessi scattato più foto (forse non c'erano abbastanza cani da fotografare) o avessi scritto questo post qualche mese fa, potrei raccontarvi più cose che questa semplice lista a caso:
- Cena fuori, pizzerie tutte piene e noi non abbiam prenotato (cit. Max). Quindi pizza da Paperino (se non ricordo male)
- Statua di Joyce introvabile ma trovata
Rara foto di statua di scrittore morto senza vb in mezzo ai coglioni - Hightower è quello alto e grosso e non quello fissato con le armi (quello è Tackleberry)
- Trieste bella solo da visitare o anche per viverci?
- Ma che cazzo di grandi al Miramare e complimenti a chi ci ha fatto la foto (ma non per la foto)
- Ok l'addio al nubilato, ok i biscotti a forma di cazzo, ma secondo voi ci mettiamo in bocca quelle cose lì e ve le dobbiamo pure pagare? abbiamo forse scritto in fronte "uniamo i tavoli"?
Tra le opzioni c'era la possibilità di trattenerci a Padova ma dato che c'ero già stato l'anno scorso l'abbiamo scartata. E sicuramente non nell'albergo dell'anno scorso con quel cazzo di Super Mario che doveva sistemare una perdita ma è arrivato in ritardo e ci ha messo una vita per riparare un tubo di merda. (Se state una notte in un albergo e c'è una perdita da qualche parte, fottetevene o passerete tutta la serata ad aspettare che arrivi qualcuno a ripararla).
Ancora una volta Verona scelta tattica per la notte e giusto in tempo per una lezione sulla storia della città (che palle) con slide (si legge slaide) e fornitura a vita di bottigliette d'acqua dal nostro b&b di fiducia.
Pernottamento a Verona e salto, il giorno seguente a Trento.
Trento vale la salita al Doss e il monumento a Dante dove si può osservare Minosse con la tipica espressione di chi si sta chiedendo che cosa c'è a Pistoia.
Ma in che senso? |
Serata a Verona giusto in tempo per subire una rapina a mano armata: l'osteria che prende il nome da un'opera di Shakespeare ma non posso dirvi quale.
Ristorante in centro, nome acchiappa turisti... ma non eravamo quelli che non si son fatti fregare in piaza San Marco? Alla fine devo dire che non si è mangiato malissimo, solo che usciti da lì avevamo ancora fame e 99 euro in meno(*).
*Appena qualcuno trova lo scontrino lo pubblico
E fu sera e fu mattina, ultimo giorno: giro a Verona.
Verona è il posto ideale per provare il nuovo dispositivo brevettato da tutti e tre (e infatti si è rotto praticamente subito), ma anche per vedere il vero e autentico balcone citato in un'opera di Shakespeare ma non posso dirvi quale.
Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano |
Per entrare nel cortile dovete attraversare il muro del ritardo:
O piget |
E per chiudere con classe, vista di Verona dal colle dedicato a Sara, la nostra ricercatrice preferita:
Per concludere: la felicità a volte è fare due tiri ad un pallone dopo sei bicchierini di vodka (e finire in coma), a volte è girare il nord Italia con due tra i più grandi runnatori e storatori di figate e a volte è scoprire il proprio destino con la ruota della fortuna.
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