venerdì 12 maggio 2017

La scalata del Mottarone


Prendete due persone a caso, magari le stesse che in 4 giorni a Londra hanno percorso 100 km a piedi, e proponetegli una nuova sfida: questa volta il chilometro è soltanto uno ma è di dislivello.
Le gambe da sole non bastano, per questa sfida c'è bisogno anche di tanto cuore.

Benvenuti alla scalata del Mottarone.



Prima parte: Il percorso

Il percorso scelto per la nostra sfida è quello Stresa-Mottarone.

Non devo nemmeno fare la fatica a disegnarvi una mappa o spiegarvi il percorso, mi basta una ricerca su google e c'è già qualcuno che ci ha pensato.

Ecco la mappa con le tappe...



...ed ecco una tabella con tutte le informazioni necessarie per la sfida prese dai cartelli lungo il percorso, con l'attendibilità di un bel cazzo di nulla dei cartelli che, a distanza di qualche chilometro aumentano il tempo di percorrenza necessario anziché diminuirlo.




Seconda parte: La preparazione

Per preparare l'impresa, da circa un mese prima della partenza, abbiamo dedicato un'ora al giorno a una corsa leggera, spezzandola a volte con una camminata defaticante e a volte con esercizi fisici.
Abbiamo anche curato l'alimentazione cercando di ottenere un giusto equilibrio tra carboidrati e proteine, evitando completamente il cosidetto "junk food" e le bibite gassate.

Non scherziamo, della preparazione ce ne siamo altamente sbattuti il cazzo.


Intermezzo: Il cuore

Per farvi capire la portata dell'impresa, ho monitorato il battito cardiaco attraverso il fitbit; alla fine delle prossime due parti vi mostrerò i risultati.
Per poter leggere bene i grafici, vi spiego come funziona il mio cuore:

  • 200 b/m: terzo picco o "domanda imboscata senza scusa pronta o cagata di cazzo generica"
  • 190 b/m: secondo picco o "scatto di due metri a calcetto"
  • 180 b/m : primo picco o "0-0 al 5' del primo tempo con scommessa over 1.5"
  • 130-150 b/m: attività aerobica
  • 90-130 b/m: grasso bruciato
  • 60-70 b/m: a riposo
  • 50-60 b/m: rottura di palle
  • 40-50 b/m: Video di The Jackal
  • 30-40 b/m: Uscita con coppia in cui lui forse racconterà quanto è brava lei a cucinare
  • 20-30 b/m: Lui che racconta quanto è brava lei a cucinare


Terza parte: La scalata Stresa - Giardino Alpino

Si parte dal cartello nel sottopasso della ferrovia per poi proseguire seguendo sia la segnaletica VL1 (biancorossa) e L1 (gialla) e andando un po' a senso quando la segnaletica sparisce (più o meno tra Someraro e Levo).

Ma non erano 4h10m per il Mottarone?

Questa prima parte è prevalentemente su strada asfaltata con pochi tratti su un sentiero.

Dopo una buona ora e mezza di camminata abbastanza tranquilla e un finale tendente alla morte, si arriva al giardino botanico alpinia da cui si ha una bellissima vista sul lago maggiore.


Il tempo consigliato per la visita del giardino botanico dipende dall'interesse che può suscitare un giardino botanico: 5 minuti vanno benissimo.

Ma il giardino alpina è anche un punto strategico per fare una sosta per mangiare, prendersi la lebbra nei bagni pubblici e riposarsi un po'.





Quarta parte: La scalata Giardino Alpinia - Mottarone

La seconda parte del percorso è praticamente tutta su sentiero e presenta alcune salite devastanti dove non si vede la fine tipo questa:


e punti in cui ritorna la speranza con la vista della stazione della funivia tipo questo:


La scalata verso il mottarone è anche spunto per riflessioni filosofiche:

Se in una foresta viene trasmesso un video dei The Jackal e non c'è nessuno a sentirlo, il video farebbe ridere?


La risposta è no ma non farebbe ridere in ogni caso.


Altro finale tendente alla morte e si arriva prima alla stazione della funivia e dopo in cima alla montagna.

Vista dei laghi dalla cima
Alle 10:50 eravamo al cartello di partenza, dopo un'ora e mezza circa (12:24) siamo giunti al giardino Alpinia, pausa di circa mezz'ora (12:56) e scalata verso la cima del mottarone, dove siamo arrivati quasi 3 ore dopo (15:49). 

Il cartello alla partenza indicava 4h30m, noi ci abbiamo messo (pausa esclusa)...rullo di tamburi... 

 4h26m

Ben 4 minuti di merda in meno.

Da campioni, siam scesi sino alla stazione per prendere la funivia verso Stresa per ricevere il meritato premio.




Quinta parte: La discesa

Dopo aver fatto 4 minuti sotto il record mondiale, la discesa è stata una passeggiata, soprattutto perché fatta in funivia. In 20 minuti si è a Stresa.
La funivia ci ha consentito di avere un'ottima visuale sulle tre ragazze russe davanti a noi isole del lago maggiore.

Vi aspettavate un'altra foto ammettetelo.


Sesta parte: Il premio

Per festeggiare l'impresa, crepes al cioccolato con nutella rovinata da una fragola che non ci sta a fare un cazzo e la coca cola più buona del mondo.




E pioggia di premi anche dal fitbit con la medaglia cascata senza il bisogno di dover versare acqua dall'alto.



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